Nella splendida cornice storica del Museo Faggiano di Lecce venerdì scorso, 14 giugno, protagonista assoluto è stato il gelso. Un frutto dalle tante proprietà benefiche che è salito in “cattedra”, con gli esperti Roberto Malerba di “Salento Gelsi” e Salvatore Gervasi, progetto ‘Amor Loci -Teatro d’Ambiente’ a cura di ‘Specimen Teatro, per poi, al termine andare incontro ai tanti palati.
Un viaggio nella storia e nella leggenda del gelso, come il racconto di Ovidio dedicato a “Tisbe e Piramo”, da cui William Shakespeare ricavò il suo famoso “Romeo e Giulietta”, ma anche verso la scienza.
Infatti lo studio dell’oncologo Giuseppe Serravezza sta rilevando su un gruppo di pazienti le proprietà antiossidante sulle cellule. Un segnale positivo che par tracciare una via da seguire anche nell’utilizzo del gelso in campo medico. Nel frattempo quel che è certo del frutto, decisamente squisito, è l’abbattimento dei i livelli di glucosio ossia del diabete.
Risultati che tra cultura e scienza si intrecciano per un binomio di proprietà, alte, per uno dei frutti presente con oltre 32 varietà presente nel periodo aprile-settembre.
Il gelso, quindi, decisamente pregiato ed importante per l’uomo ma anche per i bachi da seta. In quest’ultimo caso è la foglia l’essenza di tutto, anzi di vita, con la successiva nascita della farfalla.
Una foglia che tra le sue qualità ha tre elementi importanti: non necessità di trattamento antiparassitario, non ha bisogno di irrigazione ed infine emette nell’aria ossigeno.
A questo punto dopo aver ricevuto questi input da Malerba e Gervasi vien da chiedersi: ma perché non farne occasione di utilità per la comunità dando modo di creare lavoro?
Nell’attesa non ci resta che indirizzarvi in Calabria alle porte della Sila: Acri. Qui è presente l’associazione “Don Milani” che sta sviluppando una prima filiera sulle proprietà del gelso: marmellate, confetture, creme, saponi, olio ed altro ancora.
Prodotti di qualità che grazie al lavoro di raccordo di Gervasi è possibile acquistare e goderne appieno anche nel Salento.
Pino Montinaro