Vicenza – Lecce2-1. Il Lecce si complica la vita sul campo e sugli spalti.
Tutto rimandato a venerdì sera per il Lecce che a Vicenza perde due volte: sul campo e sugli spalti.
Infatti, dopo un primo tempo abbastanza sonnolento, la ripresa si rianima e dopo il solito legno, Strefezza regala una delle sue prodezze e porta in vantaggio i giallorossi. A quel punto scoppia il tripudio e la passione dei sostenitori del settore ospiti…solo che scoppiano un po’ troppo e soprattutto scoppiano anche i petardi che finiscono in campo e vanno a creare la turbativa per la quale il portiere vicentino si accascia al suolo ed è costretto all’uscita.
Non sta a noi giudicare l’entità dell’infortunio dell’estremo difensore veneto, tuttavia si rimane ancora una volta stupiti di come sia possibile portare allo stadio dei petardi (personalmente ho avuto difficoltà ad entrare col PC, con l’ombrello e con la bottiglietta d’acqua chiusa, ma tant’è…) e soprattutto, dopo quasi quarant’anni di calcio, si fa fatica a capire a cosa servono i petardi in un campo di calcio…
Dicevamo quindi, il paradosso: i fatti appena narrati fermano la partita per oltre 14 minuti, tutti ovviamente da recuperare.
Il Lecce subisce il colpo ed il Vicenza si rianima. Prima pareggia con un rigore generoso, tra l’altro fatto generosamente ripetere per una presunta infrazione di Gabriel, poi si assiste al colpo finale: Rodriguez ha il pallone da servire al compagno libero, ma così non avviene…contropiede vicentino e Ranocchia infila Gabriel.
Vicenza che si gioca la salvezza e Lecce costretto a rimandare la festa.
Ok, non è certo finita. Se si vince col Pordenone già retrocesso è serie A. Ma perché ci si deve complicare la vita? Perché chi tifa non fa il tifoso ed evita di creare problemi a chi dovrebbe sostenere? Aspettiamo le decisioni del giudice sportivo…
Piergiorgio Fiorentino