Nella giornata di ieri, 28 maggio 2022, è stata inaugurata in via Siracusa 28 nella Zona 167/B del Quartiere Stadio di Lecce la sede di Nasca – Il teatro.
Il viaggio nomade in giro per il mondo dell’attore, autore e regista Ippolito Chiarello, ideatore del Barbonaggio Teatrale, e della sua compagnia Nasca Teatri di Terra trova finalmente anche una vera casa da condividere con la gente e le realtà artistiche del quartiere e di tutta la città.
Nasca è, infatti, una delle associazioni alle quali è stato assegnato un immobile al piano terra dei condomini di edilizia residenziale pubblica Arca Sud nella Zona 167/B del capoluogo salentino. Tutto comincia con il Protocollo d’intesa, sottoscritto nel 2018 tra Arca Sud, Comune di Lecce e associazioni degli inquilini. Con quell’accordo Arca ha assunto l’impegno a concedere in comodato gratuito i locali al piano terra dei condomini ad associazioni di volontariato, organismi no profit con scopi sociali, cooperative sociali e organismi del terzo settore, per lo svolgimento di “attività sociali, ricreative, culturali e sportive, di cittadinanza attiva, di promozione della pace e della solidarietà, di contrasto alla povertà educativa e all’emarginazione sociale”, aperte ai quartieri e ai suoi abitanti. Il Comune di Lecce, a sua volta, ha garantito ad Arca l’esenzione dei locali dal pagamento dei tributi comunali relativi agli immobili oggetto di concessione.
«Nasca sarà un teatro, un cinema, un laboratorio, uno spazio per l’infanzia, un luogo di incontro e di scambio. In una sola parola sarà una festa», esordisce Ippolito Chiarello.
«Nasca sarà un luogo fisico di residenza artistica permanente, uno spazio che non sarà solo un teatro, ma molto di più. Il nome nasce ispirandosi a un grande e importante naso che annusa i luoghi e per ribadire che bisogna far “nascere” percorsi artistici e arrivare in tutti gli angoli delle nostre strade», racconta. «Saremo in una zona periferica della città di Lecce, con l’obiettivo di agire a partire dai quartieri, con-fondersi realmente con tutta la città e insieme arrivare oltre oceano, con un’unica voce fatta di tante belle “differenze”. Con l’azione artistica proviamo a creare cambiamenti, innovazione e nuova consapevolezza nei cittadini, consolidando una parola bellissima “comunità”». Un occhio privilegiato sarà dato al mondo dell’infanzia come punto di partenza per tutta l’azione progettuale di questo nuovo luogo. «Lanceremo una Scuola delle arti per l’infanzia, assolutamente gratuita, perché per educare alla libertà bisogna inciampare nella creatività».
In questo nuovo spazio della città con Ippolito Chiarello è coinvolto un gruppo eterogeneo di artiste e artisti, associazioni e residenti (pronto ad ampliarsi), impegnato nel costruire un pensiero artistico e inclusivo a 360°: Barbara Toma (Robabramata), Simona Cleopazzo, Luigi Negro, Francesca D’Ippolito, Titti Dollorenzo, Silvia Perrone (Sati Onlus), Roberto Quarta (Contemporary Art Addiction), Marcella Buttazzo, Mariliana Bergamo. «Ho sempre pensato, che in ogni città del nostro paese e nel mondo, sarebbe fondamentale la nascita di piccoli luoghi d’arte, teatri, contenitori off, per consentire la diffusione e l’azione concreta dell’arte sulla trasformazione e la crescita delle comunità», racconta Chiarello.
«Luoghi che partono dal locale, dal quartiere, con l’ambizione di raccontarsi e raccontare al mondo, attraverso le varie espressioni dell’arte. In questo momento storico, dove molti dei presidi d’incontro sociale (sezioni di partito, oratori, sale di associazioni, ecc) non esistono più, o comunque hanno perso forza, nei confronti del tuffo indiscriminato nel mondo dell’aggregazione social; in un mondo dilaniato e disgregato, anche fisicamente, dalla pandemia e ora dal rischio di una guerra globale, luoghi di formazione e di dialogo, a partire sicuramente dall’infanzia e dalle famiglie, sono fondamentali. “Nasca il teatro” ha questa ambizione», prosegue.
«Cominciare a costruire e suggerire un luogo poroso, nutriente e necessario per le persone, al pari della scuola, dei presidi sanitari e della distribuzione dei generi di prima necessità. Bisogna ridare peso al cibo dell’anima così provata e spesso messa in seconda fila nello spettacolo della vita».
Comunicato stampa