A vivere questi tempi verrebbe voglia di scappare. Andare altrove verso un rifugio che al momento è consolidato sui social network dove poter contare sugli “amici”. Eppure a Lecce, in via Leuca n°9/A, c’è uno spazio in cui entrare in un’altra dimensione grazie all’arte e ai Farbonauti.
Figure artistiche in punta di pittura pop-surrealista a firma di Massimo Quarta dove il corpo umano, ritratto in modo scultoreo nelle forme, è spiazzante con la rappresentazione di una grande testa a forma di retina-bocca e, nulla più.
Personaggi che, tuttavia, il giovane artista salentino ha creato non da una passione per la fantascienza o per i fumetti ma, semplicemente, da una visione di realtà dell’oggi trasportata nella fantasia.
Uno scenario tra colori accesi, caldi e gradevoli dove a primeggiare nei paesaggi avveniristici sono le sensuali Farboline. Il tutto, volendo, lo si potrebbe proiettare in formato industriale per una serie di fumetti o film di animazione. Prospettive che Massimo Quarta ritiene invece debbano restare racchiuse nello spazio della rappresentazione pittorica.
E’ un porsi, quindi, davanti a questi soggetti ben delineati per poi confrontarsi con questa testa che non è testa in uno scenario del non luogo. Sembra quasi che l’artista voglia far sintesi della società di oggi, piena di incertezze di ogni tipo, ed intravista già nel 1997 con il primo tratto di pennello.
Spiazzare per riflettere in cui ognuno, dinanzi a queste forme aliene contemporanee, potrà tentare di darsi delle risposte e catturarne l’energia delle opere grazie al farbomondo di Massimo Quarta. Uno spazio, questo sì, presente a due passi da Porta San Biagio.
Pino Montinaro