Saranno oltre mille, provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia e appartenenti a oltre 200 società, i podisti al via domenica 6 novembre della prima Maratona del Barocco (primo memorial Antonio Fatano), organizzata dall’Asd Gpdm Lecce, presieduta da Simone Lucia, con il patrocinio della Fidal. Numeri importanti per una prima edizione che si annuncia spettacolare, capace di lanciare quella leccese a ridosso delle grandi maratone nazionali.
Dopo quasi mezzo secolo la maratona torna a Lecce. In una calda domenica, era il 5 novembre 1967, fu Antonio Ambu a conquistare il quinto titolo italiano (il quarto consecutivo) sulla distanza dei 42,195 chilometri. L’atleta sardo della Lilion Snia Varedo chiuse la gara in 2 ore, 27 minuti e 4 secondi, precedendo di sette secondi il palermitano Mastroieni. La gara, organizzata dalla Libertas Lecce, attraversava ben dieci comuni salentini, con partenza nei pressi di Porta san Biagio. Dopo due chilometri i maratoneti lasciavano la città e al 12esimo chilometro raggiungevano San Cesario. Poi San Donato, Galugnano con le sue insidiose salite, Caprarica, Castrì (al 28esimo), Cavallino e poi la volata degli ultimi 10 chilometri verso il traguardo di Lecce. Furono 31 gli atleti al via e 20 quelli al traguardo.
Altri tempi e altri tracciati. Quello della Maratona del Barocco, infatti, sarà un percorso affascinante e pieno di emozioni, che condurrà i podisti dal cuore di Lecce sino alla marina di San Cataldo, sede dell’antico porto di Adriano. Grazie all’intesa con l’Amministrazione comunale (e la concomitanza della giornata ecologica) il percorso sarà completamente chiuso al traffico.
Dal luogo della partenza, la settecentesca Porta Rudiae, i maratoneti percorreranno un primo giro di undici chilometri attraversando i monumenti più belli del capoluogo salentino e del Barocco leccese: da Porta Napoli (sotto lo sguardo austero dell’aquila bicipite degli Asburgo) a piazza Duomo, e il campanile puntato verso il cielo come un dito in segno di vittoria. Inevitabile il passaggio dalla basilica di Santa Croce, capolavoro assoluto del barocco. Poi, gli atleti imboccheranno il lungo rettilineo che li condurrà all’ombra del faro della marina leccese, guardiano silenzioso, lì dove cielo e mare si fondono nell’abbraccio perenne di due amanti.
Lasciato l’incanto del mare, inizierà il ritorno verso la città, con un passaggio lungo l’impianto di Via del Mare, teatro delle gesta sportive del Lecce calcio. Al 35esimo chilometro gli atleti faranno ritorno tra le strade di Lecce, con gli ultimi chilometri da percorrere tra la gente e le vie del centro storico. Una lunga cavalcata finale che condurrà i maratoneti sino al traguardo in piazza Sant’Oronzo, elegante e incantevole, per un arrivo da brividi ai piedi del santo patrono, vigile e attento, e l’antico Sedile. Saranno numerosi i ristori previsti lungo il percorso, che si annuncia “piatto e veloce”, con un’altimetria che consentirà di puntare a un buon tempo finale e magari al personal best.
Comunicato stampa