Lecce – Verona 0-1. Folorunsho inguaia un Lecce senza idee. No Lecce. Così non va.
La sconfitta casalinga contro il Verona mette davvero nei guai un Lecce troppo opaco ed arruffone, cui adesso rimane solo un esiguo +1 sulla zona calda a cui aggrapparsi.
Non bastano due legni ed un miracolo del portiere avversario per farci scrivere che il Verona di Baroni abbia rubato tre punti.
Infatti, gli scaligeri, assemblati alla meno peggio nel mercato di riparazione, hanno sempre dato l’impressione di essere sul pezzo e di avere un’idea di gioco, al contrario dei giallorossi, troppo lunghi e larghi e mai capaci di lavorare di squadra.
Il Lecce ha cercato di rintuzzare al gol fortunoso (sicuramente) dei gialloblù solo con iniziative personali
ed isolate, senza mai dare concretamente l’impressione di sapere cosa fare del pallone (cosa non proprio trascurabile se si gioca a calcio…). Anche i cambi della ripresa, con in campo anche Piccoli assieme a Krstovic, quasi a sfatare e contravvenire il dogma del 4-3-3 puro, non ha sortito alcun effetto benefico, contribuendo, anzi, al caos totale.
Qualcosa si è rotto nella testa dei giocatori, temiamo…e le lacrime di Gallo a fine partita (quando ne mancano ancora 10 alla fine e la prossima è in casa della derelitta Salernitana), sembrano andare proprio in questa direzione…così come la reazione di D’Aversa a fine partita, coinvolto nella rissa finale ed espulso.
Mala tempora currunt…